Bonus Facciate: quali sono gli interventi che rientrano nell’agevolazione?
Come ogni settimana diamo spazio alle domande dei nostri Associati ANAPI e questa settimana il quesito verte sugli interventi previsti per ottenere il bonus facciate.
L'ASSOCIATO/A CHIEDE
“Gentile Associazione,
vi illustro la mia situazione: gestisco un supercondominio composto da 4 palazzine con circa 80 unità immobiliari complessive. A breve verranno effettuati dei lavori di messa in sicurezza delle facciate, a causa della caduta di parti percolanti, e la posa in opera di materiale atto a proteggere i ferri che saranno scoperti effettuando tale lavoro.
Vorrei sapere: per quali interventi è possibile ottenere il bonus facciate? E quali sono i documenti richiesti per ottenere tale agevolazione?”
L'ESPERTO RISPONDE
“Preg.mo Associato,
la circolare N°2/E 2020 avente ad oggetto “Detrazioni per gli interventi finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti prevista dall’art. 1, commi 219 a 224 della legge 27 dicembre 2019 n.160 (Legge di Bilancio 2020)”, individua gli interventi finalizzati ad ottenere l’agevolazione del bonus facciate. L’agevolazione riguarda gli interventi effettuati sull’involucro esterno visibile dell’edificio, vale a dire sia sulla parte anteriore, frontale e principale dell’edificio, sia sugli altri lati dello stabile (intero perimetro esterno). La detrazione non riguarda, invece, gli interventi effettuati sulle facciate interne dell’edificio, fatte salve quelle visibili dalla strada o dal suolo ad uso pubblico.
A titolo esemplificativo, tali interventi comprendono: il consolidamento, il ripristino, il miglioramento delle caratteristiche termiche anche in assenza dell’impianto di riscaldamento e il rinnovo degli elementi costitutivi della facciata esterna dell’edificio, costituenti esclusivamente la struttura opaca verticale, nonché la mera pulitura e tinteggiatura della superficie.
Rientrano nel bonus, inoltre, le spese sostenute per l’acquisto dei materiali, la progettazione e le altre prestazioni professionali connesse, comunque, richieste dal tipo di lavori (ad esempio, l’effettuazione di perizie e sopralluoghi, il rilascio dell’attestato di prestazione energetica); gli altri eventuali costi strettamente collegati alla realizzazione degli interventi (ad esempio, le spese relative all’installazione di ponteggi, allo smaltimento dei materiali rimossi per eseguire i lavori, l’imposta sul valore aggiunto, qualora non ricorrano le condizioni per la detrazione, l’imposta di bollo e i diritti pagati per la richiesta dei titoli abilitativi edilizi, la tassa per l’occupazione del suolo pubblico pagata dal contribuente per poter disporre dello spazio insistente sull’area pubblica necessario all’esecuzione dei lavori.
I documenti sono richiamati dalla medesima circolare e sono finalizzati per ottenere la detrazione Irpef per le spese sostenute nell’anno 2020 e nel rispetto del principio di cassa.”
Centro Studi ANAPI
Dott. Roberto Bonasia